domenica 4 settembre 2016

Stanze di Raffaello: la Stanza della Segnatura

Volta della Stanza della Segnatura, Giudizio di Salomone


Volta della Stanza della Segnatura, Poesia
La Stanza della Segnatura contiene i più famosi affreschi di Raffaello: essi costituiscono l’esordio dell'artista in Vaticano e segnano l’inizio del pieno Rinascimento. L’ambiente prende il nome dal più alto tribunale della Santa Sede, la Segnatura Gratiae et Iustitiae, al quale presiedeva il pontefice e che usava riunirsi in questa sala intorno alla metà del XVI secolo.
Originariamente la stanza fu adibita da Giulio II a biblioteca e studio privato: il programma iconografico degli affreschi, eseguiti tra il 1508 e il 1511, si lega a questa funzione.
Il tema iconografico è quello dell'ordinamento ideale della cultura umanistica, divisa in teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza, che erano anche le quattro facoltà delle università medievali, a ciascuna delle quali è dedicata una parete in corrispondenza della personificazione femminile ritratta nel medaglione della volta. Inoltre vi si può leggere un'esaltazione delle categorie neoplatoniche del Vero, del Bene e del Bello.
Questi gli affreschi alle pareti:
Disputa del Sacramento (Teologia):

Ai lati della SS. Trinità (con Dio Padre, il Cristo tra la Vergine e S. Giovanni Battista e lo Spirito Santo disposti in asse al centro) si dispone la Chiesa Trionfante, con patriarchi e profeti dell’Antico Testamento alternati ad apostoli e martiri, seduti in emiciclo sulle nubi. Sulla terra, ai lati dell’altare su cui domina il SS. Sacramento in cui è presente il Cristo, si dispone la Chiesa Militante. Sui troni di marmo più vicini all’altare siedono quattro Padri della Chiesa latina: S. Gregorio Magno (con i tratti di Giulio II), S. Girolamo, S. Ambrogio e S. Agostino. Alcune altre figure hanno la fisionomia di personaggi storici: si riconoscono i ritratti di Sisto IV (zio del committente) nel pontefice più a destra, di Dante Alighieri alle sue spalle, del Beato Angelico nel frate all’estremità sinistra.

Scuola di Atene (Filosofia):

Alla Filosofia corrisponde l'opera forse più famosa di Raffaello, la Scuola di Atene. Entro una grandiosa architettura rinascimentale, che si ispira al progetto di Bramante per il rinnovamento della basilica paleocristiana di S. Pietro, si muovono i più celebri filosofi dell’antichità, alcuni dei quali sono facilmente riconoscibili: al centro Platone, che punta con un dito verso l'alto e tiene in mano il suo libro Timaeus, fiancheggiato da Aristotele con l'Etica; sulla sinistra dell’osservatore compare Socrate, vestito di verde, impegnato a discutere con Alcibiade; Pitagora è invece raffigurato in primo piano mentre spiega sul libro il diatesseron; sdraiato sulle scale con la scodella è Diogene, mentre sulla destra sono visibili Euclide, che insegna geometria agli allievi, Zoroastro con il globo celeste, Tolomeo con quello terrestre, e infine, all'estrema destra, nel personaggio con il berretto nero è l'autoritratto di Raffaello.

Parnaso (Poesia):

Apollo, seduto al centro, suona la lira da braccio, circondato dalle Muse, protettrici delle arti, e dai poeti antichi e moderni, tra cui si riconoscono facilmente Omero (cieco), Virgilio e Dante alle sue spalle.

Virtù e la Legge, con Gregorio IX approva le Decretali (legge canonica) e Triboniano consegna le Pandette a Giustiniano (legge civile):


Sono raffigurate la Consegna delle Pandette all’imperatore Giustiniano (a sinistra) e la Consegna delle Decretali a papa Gregorio IX. Il pontefice ha i tratti del committente, Giulio II, mentre i cardinali che gli stanno accanto sono Giovanni de’ Medici e Alessandro Farnese, futuri papi Leone X e Paolo III.


Per approffondire c'è questa bellissima intervista ad Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani: