lunedì 22 agosto 2016

L'Hermes del Belvedere



Hermes era la divinità greca che i latini identificarono con Mercurio. Figlio di Zeus e di Maia, la più bella delle Pleiadi, è una delle divinità più famose dell'antichità. Era nato in una grotta del monte Cillene, in Arcadia. Col tempo divenne il protettore dei viaggiatori, dei mercanti e del commercio (poichè i commercianti dovevano viaggiare) onesto e disonesto e da qui la sua fama di protettore dei ladri. Dato che i mercanti devono parlare molto, da qui Hermes venne anche definito il dio dell'eloquenza e messaggero degli dei. Dato che era un dio che per assolvere i suoi compiti doveva viaggiare molto, ecco che diventa anche il protettore degli atleti. 
Ma i suoi compiti non si esaurivano qui, la notte infatti quando gli uomini e gli dei non avevano bisogno dei suoi servigi, diveniva anche il dio che scortava le ombre dei defunti alla nuova dimora. Come messaggero di Zeus aveva anche il compito di portare i sogni agli uomini in quanto si credeva che fossero mandati da Zeus.
La statua che si trova nel Museo Pio Clementino, dei Musei Vaticani, fu acquistata da Paolo III (1534-1549) per decorare una nicchia del Cortile delle Statue nel Belvedere. L'opera era stata rinvenuta intorno al 1540 nei giardini circostanti il Mausoleo di Adriano, oggi Castel Sant’Angelo, e per questo fu a lungo ritenuta una raffigurazione di Antinoo. 
La scultura, di età adrianea, rappresenta Hermes nella sua funzione di psicopompo, ossia accompagnatore dei defunti nel cammino verso l’Oltretomba. La divinità è colta nell’attesa del defunto, in atteggiamento mesto con lo sguardo rivolto in basso; il mantello da viaggio è gettato sulla spalla e ripiegato sull’avambraccio. Il tipo iconografico (Andros-Farnese) è ben noto e si ispira a creazioni bronzee della scuola di Prassitele.
L'opera divenne subito famosa in qualità di "Antinous Admirandus", menzionato in tutte le liste di scultura romana da andar sicuramente a vedere a Roma, inciso e rappresentato in tutti i repertori dell'arte classica, universalmente ammirato e successivamente copiato in bronzo e marmo.